Articolo di Antonio Alejandro Piccolo
I territori caratterizzati da acque fluviali o marine hanno da sempre spinto l’uomo ad industriarsi per potersi agevolmente muovere su di esse.
Dapprima con zattere ed imbarcazioni, quando il territorio era meno popolato, in seguito, col crescere della mobilità oppure con l’intento politico di favorire la vivibilità e l’economia del territorio, si costruivano ponti.
Esistono naturalmente casi speciali per cui un ponte è stato costruito e la prima medaglia che cronologicamente troviamo nella nostra corrente Asta 11 ci offre occasione di illustrarlo.
Ponte Sant’Angelo
Ai lotti 987 e 988 sono proposti due esemplari di una bella medaglia emessa nel 1669, ultimo anno di pontificato di papa Clemente IX.
Asta 11, Lotto 987, Clemente IX (1667-1669) Medaglia An. III (1669) Ponte Elio (Sant’Angelo) sul Tevere – Opus: Cheron
Al dritto il papa, nativo di Pistoia, posa elegantemente verso destra. Al rovescio un’elaborata quanto armoniosa composizione mostra Ponte Sant’Angelo sotto cui scorre il fiume Tevere, personificato alla maniera classica ed affiancato dalla lupa coi gemelli.
Asta 11, Lotto 988, Clemente IX (1667-1669) Medaglia An. III (1669) Ponte Elio (Sant’Angelo) sul Tevere – Opus: Cheron
La legenda fa riferimento alla collocazione delle magnifiche statue berniniane degli angeli sui piedistalli del ponte, che sempre la stessa legenda indica coll’antico nome, Ponte Elio, eretto per consentire il raggiungimento della Mole Adriana, sepoltura dell’omonimo imperatore, esponente della famiglia Aelia.
L’erezione del ponte avvenne, si, per fini pratici, ma la sua imponente ed elaborata architettura ne fanno anche un monumento alla memoria dello stesso Adriano.
Nel medioevo la Mole venne trasformata in fortezza e prese il nome di Castel Sant’Angelo, il cui santo estese nome e protezione anche all’adiacente ponte.
Ponte sul Taro
Dopo circa centocinquanta anni, nel 1818, Maria Luigia, già sposa di Napoleone ed ora duchessa di Parma, fa coniare nella zecca di Milano una medaglia commemorativa di un’opera architettonica ed ingegneristica davvero notevole (lotto 937).
Si tratta del ponte a 20 arcate, lungo quasi 600 metri, costruito sul fiume Taro. La sua edificazione era la soluzione definitiva di una storia plurisecolare, se non più che millenaria. Erano stati infatti già i romani a costruire un ponte sul Taro lungo la Via Aemilia, che era poi crollato in epoca ignota.
Una seconda costruzione si era avuta nel medioevo quando nel 1170 un eremita dell’abbazia di Nonantola aveva fatto edificare un secondo ponte. Costruito dapprima in materiali deperibili, quali legno e pali, e poi soppianto da una nuova costruzione in mattoni, questo ponte ebbe una travagliata storia di crolli, dovuti alla furia delle acque. La storia si concluse, col suo crollo definitivo, nel 1345.
Asta 11, Lotto 937, PARMA Maria Luigia (1814-1847) Medaglia 1818 Ponte sul fiume Taro – Opus: Santarelli
La nostra rarissima medaglia, coniata nel più prezioso dei tre metalli in cui l’emissione fu articolata, presenta al dritto il neoclassico ritratto della “Buona Duchessa” ed al rovescio un’idilliaca rappresentazione del paesaggio fluviale attraversato dal suo nuovo ed ancor’oggi durevole ponte.
Ponte di Galloro
Abbiamo visto finora due ponti acquatici, ma l’uomo ha avuto necessità di costruirne anche di terrestri. Passiamo a vederne due di questi, entrambi edificati nei collinosi Castelli Romani e raffigurati in tre medaglie pontificie.
Nella medaglia in argento di papa Gregorio XVI (lotto 994), emessa nel 1845, troviamo al R. il ponte di Galloro, che collega Genzano con Ariccia, di cui è possibile scorgere anche il Santuario della Madonna di Galloro.
Asta 11, Lotto 994, Gregorio XVI (1831-1846) Medaglia annuale 1843 An. XV Ponte di Galloro – Opus: G. Girometti
Ponte di Ariccia
In anni immediatamente successivi, papa Pio IX completò la modernizzazione della viabilità nel territorio di Ariccia con la costruzione dell’omonimo ponte monumentale a tre arcate sovrapposte, che troviamo rappresentato, in prospettiva, nella medaglia annuale in argento del 1851 (lotto 996) e, frontale, nel medaglione commemorativo in bronzo dorato del 1854 (lotto 1000).
Asta 11, Lotto 996, Pio IX (1846-1878) Medaglia annuale 1851 An. VI Ponte di Ariccia – Opus: G. Cerbara
Come nella medaglia lotto 994, anche in entrambe queste due medaglie troviamo rappresentati edifici rilevanti di Ariccia: Palazzo Chigi, ricco di una preziosa quadreria barocca, e la prospiciente Cattedrale di Santa Maria Assunta.
Asta 11, Lotto 1000, Pio IX (1846-1878) Medaglia coniata di grande modulo 1854 Inaugurazione del ponte di Ariccia 1854 – Opus: G. Bianchi
Non ci resta che invitarvi a fare una gita in tutti questi luoghi, tra Roma, i suoi Castelli e Parma, magari portando in tasca con voi le medaglie che potreste aggiudicarvi in asta!
Per approfondire:





