Denari Imperatoriali

La fine della Repubblica e gli albori dell’Impero Romano in 5 denari

Sono cinque i denari definiti imperatoriali, ovvero coniati nel periodo di passaggio tra la fine della Repubblica romana e la nascita del principato, proposti nella corrente Asta Numismatica 8, che ci consentono di osservare più da vicino alcune vicende ed i protagonisti dei turbolenti anni delle guerre civili.

I denari di Giulio Cesare

Seguendo l’ordine cronologico, cominciamo con il denario coniato da Giulio Cesare intorno al 48 a.C.

Giulio Cesare (100-44 a.C.) Denaro AG (g 3,93)

Asta Numismatica 8, Lotto 21, Giulio Cesare (100-44 a.C.) Denaro AG (g 3,93) 

Al D./ la finissima testa della dea Venus, da cui la gens Julia vantava divina discendenza, ha probabilmente le sembianze di Calpurnia, la terza ed ultima moglie di Cesare.

Al R./ troviamo invece un trofeo gallico. Esso è composto da una corazza, posta su di un palo e sormontata da un elmo, con alle braccia un grande scudo ovale ed un carnyx (strumento musicale); a lato, un’ascia sormontata da testa zoomorfa.

Questo elaborato trofeo celebra le imprese narrate dallo stesso Cesare nel suo De Bello Gallico e la leggenda CAESAR non fa che sigillarne il trionfo.

Passiamo ora ad un altro magnifico denario di Cesare, lotto 20, coniato tra il 47 ed il 46 a.C., che presenta al D./ ancora la testa di Venus, mentre al R./ troviamo la rappresentazione di Enea in fuga da Troia.

Giulio Cesare (100-44 a.C.) Denaro AG (g 3,76)

Asta Numismatica 8, Lotto 20, Giulio Cesare (100-44 a.C.) Denaro AG (g 3,76)

Enea, in nudità eroica (tutta palestra, no excuses!), porta sulle spalle il vecchio padre Anchise e reca nella destra una statuina della dea Atena con lancia, scudo ed elmo, mettendo così in salvo, ante litteram…, Dio, Patria e Famiglia.

Questo esemplare è perfettamente coniato e centrato su entrambi i lati ed è giunto fino a noi in una conservazione davvero notevole.

I denari imperatoriali di Pompeo Magno e Gneo Pompeo il Giovane

I due denari posti al lotto 18 e 19 sono spesso attribuiti dagli studi a Pompeo Magno (prima alleato e genero di Giulio Cesare, in seguito suo acerrimo nemico), ma probabilmente furono coniati successivamente, dopo il 46 a.C., dal suo figlio maggiore, Gneo Pompeo il Giovane.

Pompeo Magno (106-48 a.C.) Denaro AG (g 3,80)

Asta Numismatica 8, Lotto 18,  Pompeo Magno (106-48 a.C.) Denaro AG (g 3,80)

Negli anni che seguirono alla sconfitta del padre nella battaglia di Farsalo ed al suo successivo assassinio in Egitto (48 a.C.), Pompeo il Giovane e suo fratello Sesto Pompeo cercarono di riguadagnare posizione.

Dopo l’ulteriore sconfitta di Tapso in Africa (46 a.C.), i due fratelli ripararono in Spagna dove la loro gens era ben radicata. E questi denari celebrano appunto, in tono trionfalistico, lo sbarco in Spagna ed il sostegno che Pompeo ricevette in quella provincia.

Questi denari, che riportano al D./ il nome di Marcus Poblicius, legato pro pretore della Betica (corrispondente all’odierna Andalusia), furono quasi sicuramente coniati nella zecca di Corduba (Cordova), quartier generale delle forze pompeiane.

Pompeo Magno (106-48 a.C.) Denaro AG (g 3,76)

Asta Numismatica 8, Lotto 19, Pompeo Magno (106-48 a.C.) Denaro AG (g 3,76)

Il ritratto elmato al D/ presenta nei due esemplari delle intriganti differenze. Il denario al lotto 18 presenta un ritratto più idealizzato, mentre quello al lotto 19 presenta delle precise caratteristiche fisionomiche, che forse celano il ritratto di qualcuno dei protagonisti dell’epoca.

Alla fine, nella battaglia di Munda (45 a.C.), Cesare sconfisse definitivamente i pompeiani ed i repubblicani conservatori.

I denari coniati sotto Marco Antonio e Ottaviano

Giungiamo così al quinto ed ultimo denario della nostra rassegna, il lotto 22. Coniato nel 34 a.C., esso ci offre i ritratti di un riccioluto ed energico Marco Antonio al D./ e di un giovane Ottaviano al R./.

Marco Antonio e Ottaviano (34 a.C) Denaro AG (g 3,24)

Asta Numismatica 8, Lotto 22, Marco Antonio e Ottaviano (34 a.C) Denaro AG (g 3,24)

Siamo negli anni in cui, eliminati tutti gli altri avversari, il potere era rimasto nelle sole mani di Ottaviano e di Marc’Antonio, che se lo spartivano, rispettivamente, in Occidente ed in Oriente.

Due ritratti su di una moneta la impreziosiscono senza dubbio, ma, due al potere sono ancora troppi…

Ed infatti, appena qualche anno dopo la coniazione di questo attraente denario, Ottaviano, vincitore nella battaglia di Azio, riuscirà ad ottenere tutto il potere nelle sue mani, ormai prossimo a fare di Roma definitivamente un impero.

Per approfondire:

  • Scopri la sezione dedicata alle monete antiche che verranno esitate nell’Asta Numismatica 8 il 16 e il 17 novembre.