Il 5 centesimi 1904 – 1° Tipo
Il Regio Decreto 92 del 7 marzo 1901 stabiliva le caratteristiche della prima serie di monete del regno di Vittorio Emanuele III. Le caratteristiche fissate per il rovescio dei diversi nominali di centesimi erano le medesime già adottate per le emissioni dei due precedenti regnanti, Umberto I e Vittorio Emanuele II.
I modelli del 5 centesimi 1904 sono di Filippo Speranza, ma vennero ritoccati da Alfredo Polledri, che, dopo la morte di Speranza (dicembre 1903), diresse, pro tempore, il laboratorio d’incisione della zecca, fino alla nomina di Luigi Giorgi a nuovo capo incisore.
Della moneta furono realizzati due tipi. Le monete del 1° tipo presentano, al dritto, la testa del re più grande e le lettere della leggenda di altezza minore rispetto alle monete del 2° tipo.
Nel gennaio 1904 la zecca inviò al Ministero del Tesoro cinque esemplari del 1° tipo e cinque del 2°, attendendo istruzioni su quale dei due adottare per la circolazione. La risposta non giunse mai, in quanto il numerario eneo dei precedenti sovrani soddisfaceva appieno il fabbisogno, e, pertanto, la produzione del 5 centesimi 1904 destinata alla circolazione non ebbe seguito.
Progetto, prova o moneta?
Queste monete da 5 centesimi furono coniate quando ne era stata già decretata l’emissione, per cui sono monete a tutti gli effetti e si possono definire, come fa il Gigante, monete campione.
Asta Numismatica 8, Lotto 1444
Vittorio Emanuele III (1900-1946) 5 Centesimi 1904 AE, gr 5 mm 25. Nomisma 1338, Gigante 256.
D/ Vittorio Emanuele III re d’Italia. Testa del re a sx.
R/ Tra due rami (alloro a sx e quercia a dx) legati in basso da un nastro: stella raggiante / 5 / CENTESIMI / 1904
I 5 esemplari del 1° tipo arricchirono:
- la collezione dello stesso Vittorio Emanuele III
- il Museo della Zecca di Roma
- la collezione Celati di Roma
- la collezione Pozzi di Torino (oggi al Medagliere di Palazzo Madama di Torino)
- la collezione D’Incerti di Milano. Quest’ultima si fregiava anche dell’unico esemplare ad oggi conosciuto del 2° tipo.
Una moneta di estrema rarità
Con una tiratura talmente limitata, il 5 Centesimi 1904 è estremamente raro, pari ad R5. Il catalogo Dotti del 1913, infatti, lo quotava ben 800 lire, il doppio del valore che attribuiva al 5 Lire 1901 (L. 400).
Un esemplare del 1° tipo fu battuto da Varesi nell’asta 59 (2011), dove venne aggiudicato per € 23.000.
L’unico esemplare ad oggi conosciuto del 2° tipo fu esitato invece da Nomisma nell’asta 47 (2013), con un realizzo di € 40.000.
Nella nostra Asta Numismatica 8, che verrà battuta il 16 e 17 novembre, è presente un magnifico esemplare del 5 Centesimi 1904, lotto 1444.