Articolo di Alessandro Brambilla
Le origini dell’Opera Nazionale Combattenti (O.N.C.)
L’Opera Nazionale Combattenti nasce formalmente con Decreto Luogotenenziale 10 dicembre 1917 n° 1970. Tale decreto autorizzava “l’Istituto Nazionale delle assicurazioni a emettere speciali polizze a favore di militari e graduati di truppe combattenti”. L’art. 5 del decreto riporta lo scopo dell’istituzione dell’ente: “…per provvedere all’assistenza economica, finanziaria, tecnica e morale dei combattenti superstiti, è istituita un’Opera Nazionale, ente morale, avente propria personalità giuridica.”
Sarà il Regio Decreto Legge 16 settembre 1926, n° 1606 ad approvare il regolamento definitivo per l’ordinamento e le attribuzioni dell’O.N.C. che, anche con successive modifiche, rimarrà il testo fondamentale. L’ente continua per diversi anni la sua attività anche nel secondo dopoguerra. Sarà il Decreto del Presidente della Repubblica 24 luglio 1977, n° 616, perfezionato dalla Legge 21 ottobre 1978, n° 641, a sopprimerlo.
La figura di Orsolini Cencelli e la nascita di Littoria
Nonostante le buone intenzioni, l’Opera non mantiene mai, all’inizio, fede alla sua “missione”- Infatti Mussolini decide di metterla in liquidazione fino alla nomina dell’on. Valentino Orsolini Cencelli come “Commissario governativo” nel settembre 1929. Orsolini Cencelli (1898-1971), fascista della prima ora e di famiglia di possidenti agricoli, è il cosiddetto “uomo giusto al posto giusto”. Infatti, sotto la sua guida, l’O.N.C. riequilibria i bilanci e ritorna al suo scopo primario di assistenza attiva agli ex combattenti per il loro reinserimento nel lavoro agricolo e rurale delle grandi bonifiche.
Sarà Orsolini Cencelli ad avere l’idea della città di Littoria. Infatti, alla fine del 1930, individua in una zona paludosa vicino alle proprietà della sua famiglia la possibilità di erigere una grande opera di bonifica e colonizzazione stabile.
L’anno successivo illustra il progetto al Duce che lo approva e, di conseguenza iniziano immediatamente i lavori. Orsolini Cencelli pensa, forse, di “giocare in casa”, forte anche dei grandi poteri attribuitegli. Il 29 giugno 1932 fa pubblicare sui principali giornali la notizia della posa della prima pietra del Municipio prevista per il giorno successivo. Quando il Duce legge la notizia, addirittura sulla prima pagina de Il Popolo d’Italia (il “suo” giornale) va su tutte le furie perché non ne era stato informato. Decide così di proibire a tutte le testate di pubblicare resoconti sul fatto nei giorni successivi e per sempre.
Inaugurazione di Littoria
Nonostante l’affronto, Orsolini Cencelli rimane al suo posto; infatti Mussolini aveva necessariamente bisogno di lui per i suoi progetti. L’inaugurazione di Littoria avviene il 18 dicembre 1932. In quest’occasione il Duce è protagonista assoluto e annuncia l’inaugurazione per i due successivi anni di Sabaudia e di Pontinia. A margine di tutte le manifestazioni e discorsi, Orsolini Cencelli consegna a “S. E. il Capo del Governo” la medaglia d’oro commemorativa, esattamente descritta a p. 2 de Il Popolo d’Italia del 20 dicembre. La stessa, sempre in oro viene poi donata ai numerosi personaggi eccellenti che presero parte all’inaugurazione di Littoria. Tra i maggiori esponenti, citiamo i ministri Costanzo Ciano e Francesco Ercole, Amilcare Rossi e Ulderico de Cesaris, il vescovo castrense Angelo Bartolomasi. A seguire poi verranno conferite a generali, onorevoli, accademici, prefetti.
Asta 11, Lotto 974, Ventennio Fascista (1922-1943) Medaglia An. XI dell’Era Fascista 1932 O.N.C. Opera Nazionale Combattenti – INAUGURAZIONE DI LITTORIA
Probabilmente anche Orsolini Cencelli ricevette la sua medaglia non come sfacciato auto-conferimento, ma nella forma usata per quella che sarà coniata per l’inaugurazione di Sabaudia.
L’inaugurazione di Sabaudia
Mussolini forse prende troppo “di pancia” la decisione di inaugurare la città di Sabaudia (dal toponimo in evidente contrasto con Littoria) il 21 aprile 1934, giorno natale di Roma. Per tale ragione, per non interferire con la sacralità dell’anniversario, l’inaugurazione viene anticipata al 15 aprile, ricorrenza dell’assalto nel 1919 al giornale socialista Avanti di Milano.
In questa occasione, il Duce si fa da parte (le cronache non fecero commenti sulla sua assenza) e lascia spazio a Vittorio Emanuele III. Con fastosissima cerimonia il re “tiene battesimo” al nuovo centro dell’Agro pontino. Non manca l’omaggio al re della medaglia d’oro commemorativa, ma è logicamente certo che questa sia stata il modello con, al diritto, l’effigie del “Re soldato” indossante l’elmetto “Adrian”.
Le medaglie commemorative
Orsolini Cencelli non dimentica di omaggiare il Duce per l’avvenimento e due giorni dopo si presenta a Palazzo Venezia per portare la medaglia d’oro. La medaglia sarà molto gradita dal Capo del Governo (avvenimento riportato ne Il Piccolo di Trieste, 18 aprile 1934). Anche in tal caso, è logico supporre che sia proprio questa la medaglia con l’effigie del Duce pubblicata sulla prima pagina de Il Popolo d’Italia del 10 maggio 1934.
Asta 11, Lotto 975, Ventennio Fascista (1922-1943) Medaglia An. XII dell’Era Fascista 1934 O.N.C. Opera Nazionale Combattenti – INAUGURAZIONE DI SABAUDIA
Anche Orsolini Cencelli riceve la sua medaglia d’oro per Sabaudia, ma per evitare un imbarazzante auto-conferimento (era lui che, in effetti, firmava le lettere o le pergamene che accompagnavano la consegna delle medaglie) furono i funzionari dell’O.N.C. a donargliela durante una cerimonia nel Municipio di Sabaudia il 26 aprile 1934, di cui, nel frattempo, ne era diventato primo Podestà.
Ancora lontani i tempi duri delle “inique sanzioni”, altre medaglie d’oro verranno donate ad altissime personalità e gerarchie, ma è probabile che molte di queste saranno “offerte alla Patria” a partire dal dicembre 1935.
Per approfondire:
- Sfoglia il catalogo dell’Asta 11
- Leggi l’articolo “Dal Tevere al Taro, passando per i Castelli Romani: i ponti nelle medaglie dell’Asta 11“

