Tra le opere d’arte contemporanea che verranno esitate il giorno 23 marzo, nell’Asta 9 – Collezione Salmoiraghi, presentiamo oggi Battaglia di Lucio Fontana, lotto 64.
L’artista, in quest’opera, racconta con impeto furioso lo scontro imminente tra un cavaliere e un soldato, mentre a terra giace inerme un guerriero sconfitto. Le figure non sono ben definite e la lavorazione plastica della materia, che fuoriesce dal piatto, induce a immaginare il dinamismo della scena, come se lo scontro stesse avvenendo realmente davanti ai nostri occhi. Il movimento dell’opera è ulteriormente accentuato dall’uso sapiente del colore.

Asta 9 – Collezione Salmoiraghi, Lotto 64, Lucio Fontana, Battaglia
Fontana utilizza gli smalti di colore giallo e verde per evocare elementi naturali, mentre il rosa rappresenta il sangue del guerriero riverso a terra, dando in questo modo uno sfondo alle figure in rilievo dipinte di nero. Movimento, colore, tempo, e spazio si manifestano con forza.
La struttura su cui si snoda la scena è un piatto in terracotta smaltata dalle dimensioni 50,5 cm di diametro, creata nel 1950. La passione per la ceramica, che diventerà parte integrante della sua ricerca artistica, si accende in lui negli anni ‘30. Tra il 1935 e il 1939, Fontana si reca più volte nella cittadina di Albisola, dove realizza le sue prime opere in ceramica presso la manifattura Giuseppe Mazzotti. Nel 1937, lavora come ceramista alla Manifattura di Sèvres a Parigi, entrando in contatto con gli artisti Brancusi, Mirò, Tzara. L’anno successivo, F. T. Marinetti lo cita come ceramista astratto nel Manifesto Futurista di Ceramica e Aeroceramica. I lavori che nascono in questo periodo si distinguono per la modellazione frenetica e vibrante di consistenti blocchi di materia, in un gioco di luci e colori che riverberano sulla superficie, creando un senso di movimento nell’opera, superando la staticità delle prime sculture. Inoltre, la natura gioca un ruolo importante come fonte di ispirazione: Fontana ne coglie l’immagine, la forma, la vibrazione e la vitalità, dando alle sue sculture un aspetto mutevole e dinamico.

Asta 9 – Collezione Salmoiraghi, Lotto 64, Lucio Fontana, Battaglia, retro
Manifesto Blanco
Nel 1939, l’artista si trasferisce in Argentina e, nel 1946, entra in contatto con i giovani artisti di Buenos Aires, con i quali elabora nuove idee artistiche, portando alla nascita del Manifesto Blanco.
In questo documento, l’artista sottolinea l’importanza di avviarsi verso un’arte capace di superare i limiti dati dalla pittura e dalla scultura, intraprendendo una dimensione aperta a nuovi spazi espressivi. Fondamentale, in questo contesto, è il costante dialogo tra arte, tecnologia e scienza. Attraverso questo scritto è possibile trovare uno sviluppo della dimensione dell’opera in una direzione spaziale, che sarà il punto d’inizio della sua successiva ricerca. Questa ricerca assidua dello spazio, elemento fondamentale nella sua produzione artista, che deve essere integrato agli elementi quali la materia, il segno, il colore e la forma, lo porterà nel 1948 alla stesura del Primo Manifesto dello spazialismo, seguito successivamente dal Secondo Manifesto dello spazialismo. Ogni manifesto porta con sé una precisazione dei termini della ricerca sullo spazio.
L’influenza dell’arte barocca
Fontana per la creazione dell’opera Battaglia e delle altre opere in ceramica, studia e applica l’arte barocca. Il primo riferimento al Barocco compare nel già citato Manifesto Blanco e viene ripreso successivamente nel Manifesto tecnico, portando all’attenzione il rapporto esistente tra l’arte e la rappresentazione dello spazio: «I barocchi fanno un salto in questo senso: lo rappresentano con una grandiosità non ancora superata e aggiungono alla plastica la nozione del tempo. Le figure sembrano abbandonare il piano e continuare nello spazio i movimenti raffigurati. Questa concezione fu conseguenza del concetto dell’esistenza che andava formandosi nell’uomo. La fisica di quest’epoca, per la prima volta, esprime la natura per mezzo della dinamica. Si determina come il movimento è una condizione immanente alla materia come principio della comprensione dell’universo».
All’arte barocca viene dunque riconosciuto il merito di aver avviato una relazione tra arte e movimento, anticipando alcune delle posizioni offerte dal pensiero scientifico moderno. Questo processo si sviluppa a partire dalla rottura con le concezioni tradizionali dello spazio fisico e geografico, prodotta dalle osservazioni di Copernico e Galilei.
Lucio Fontana
Padre dello Spazialismo, prima di approdare ai suoi famosi Concetti spaziali, l’artista Lucio Fontana lavora con vari materiali tra cui gesso, bronzo e, soprattutto ceramica. Attraverso la lavorazione di questo materiale, persegue l’idea della conquista dello spazio, precedentemente studiata da Umberto Boccioni. Ritenuto da Fontana l’unico artista che fosse riuscito a scoprire la quarta dimensione, egli giunge così a un’arte che si slega dalla bidimensionalità della pittura e dalla staticità della scultura, espandendosi nello spazio.