Rolex Milgauss: storia e curiosità dell’orologio antimagnetico per eccellenza

In occasione della nostra prossima asta, l’Asta 9 – Collezione Salmoiraghi, che verrà battuta domenica 23 marzo 2025, dedichiamo questo focus alla storia del Rolex Milgauss. Proprio nella prossima vendita all’incanto, questo particolare segnatempo verrà proposto in quattro lotti, in varie configurazioni ed epoche diverse.
Come nasce il Milgauss? Si narra che all’epoca gli scienziati della CERN (Organizzazione Europea per la Ricerca Nucleare) contattarono direttamente Rolex per richiedere un orologio da poter indossare in sicurezza mentre cercavano di svelare i segreti dell’universo nel famoso acceleratore di particelle ad alta energia situato a Ginevra.
A testimonianza di questo non è presente nessuna prova, forse si tratta solo di un fantomatico racconto.
Milgauss referenza 6543
Quello che sappiamo per certo è che nel 1955 nasce il primo Rolex Milgauss, la referenza 6543. Prende il nome dal numero mille e da “gauss”, l’unità di misura dei campi magnetici.
Il Milgauss, realizzato solo in acciaio, è stato creato per rispondere alle esigenze di scienziati che lavorano in ambienti sottoposti ad alti campi magnetici.
Tra le caratteristiche principali della ref. 6543 vi sono il quadrante a nido d’ape, la scritta Milgauss in rosso e la misura delle anse, decisamente inusuale (19,5 mm), che non permette il montaggio del bracciale in metallo ma solo di un cinturino in cuoio.
Per quanto riguarda il movimento, il Milgauss 6543 monta i calibri 1065M, 1066M e 1080 (calibri che via via si aggiornano con il passare degli anni). Altra peculiarità è il vetro rigorosamente in plexiglas.
La referenza 6543 rimarrà in produzione dal 1955 al 1957.
Milgauss referenza 6541
Subito dopo il 6543, nasce il Rolex Milgauss 6541, ad oggi forse la referenza più rara in assoluto del modello.
Prodotto per pochi anni, in alcuni dei quali in contemporanea alla referenza precedente, il Milgauss 6541 si distingue dal suo predecessore per la campana “antimagnetica”, ossia un secondo fondello interno in metallo non conduttore del magnetismo, in aggiunta al trattamento “antimagnetico” che veniva fatto al movimento (come nella referenza precedente).
Altra importante caratteristica è la particolare sfera dei secondi dall’andamento a “fulmine o saetta”, che gli fa guadagnare l’appellativo di “saettone” da parte dei collezionisti. Questa referenza monta gli stessi calibri della referenza 6543 ma si differenzia da quest’ultima per il cinturino in metallo di alcuni modelli (7206 e 6636 con finali 80).
Il Milgauss 6541 verrà prodotto dal 1956 al 1962.
Milgauss referenza 1019
Dal 1963 sul mercato viene introdotta la referenza 1019 un modello che si discostava completamente dal design con cui il Milgauss era venuto alla luce. La produzione era limitata ma le modifiche apportate negli anni di produzione furono molte.
Tra le novità introdotte, questa referenza veniva offerta anche con quadrante argento, oltre che nero con sempre presente la scritta “MILGAUSS” in caratteri maiuscoli sotto le ore 12.
Caratterizzato da molti componenti speciali per renderlo antimagnetico, questo segnatempo è da considerarsi uno dei modelli più “specializzati” mai prodotti da Rolex.
Pur non riscuotendo un grande successo commerciale rimase in produzione per 25 anni senza mai subire modifiche di rilievo.
La referenza 1019 veniva proposta in due varianti di quadrante: argento e nero, entrambi proposti nella nostra Asta 9 – Collezione Salmoiraghi, lotto 6 e lotto 7. Il modello con quadrante argento era poi perfetto per gli scienziati della CERN perché, a differenza di quello nero, non possedeva né indici né lancette luminose, montava il calibro 1570, diversi bracciali in acciaio aggiornati negli anni (7206, 7836, 78360, 6636) e ovviamente vetro rigorosamente in plexiglas.
Questa referenza rimase in produzione dal 1963 al 1988.
Lo Stop alla produzione da parte di Rolex
Nel 1988, dopo che Rolex si rese resa conto che gli orologi professionali non venivano mai indossati al di fuori dei contesti per cui erano stati progettati e la domanda per il Milgauss era praticamente scesa a zero, la Casa decise di fermare la produzione.
Rolex Milgauss: la rinascita
Nel 2007 Rolex presenta la nuova referenza 116400 con calibro 3131 e spirale PARACHROM. La cassa di questa referenza è di 40 mm e il fondello viene inciso con le parole ROLEX OYSTER e MILGAUSS insieme al simbolo del coronato.
Tra le altre novità introdotte abbiamo una nuova finitura lucida, vetro zaffiro, due quadranti proposti, bianco e nero (anche queste versioni proposte nella nostra vendita all’incanto Asta 9 – Collezione Salmoiraghi, lotto 4 e lotto 5), abbinati ad una sfera secondi arancione “a fulmine” che si ricollega idealmente a quella del Milgauss ref. 6541.
La produzione della referenza 116400 è di soli due anni, dal 2007 al 2008.
Rolex Milgauss GV
Nel 2008 viene presentata la referenza 116400GV che rappresenta la “versione anniversario”, caratterizzata dal vetro zaffiro verde e un nuovo quadrante blu elettrico, in aggiunta al quadrante nero.
Anche in questo caso, un po’ sulla scia di quello che successe nel 1988, a causa dello scarso interesse degli utenti, Rolex nel 2023 decide di togliere, per il momento in maniera definitiva, il Milgauss dalla produzione.
In conclusione, possiamo definire il Rolex Milgauss uno degli orologi più caratteristici e più particolari della casa svizzera. Un segnatempo lungamente studiato per contrastare le problematiche che il magnetismo causava alla marcia degli orologi. Anni e tecniche di studio hanno certamente trovato una soluzione, e il Rolex Milgauss né è certamente testimone.
Purtroppo, come ci dimostra la storia, forse solo una piccola nicchia di utenti ne ha davvero apprezzato e sfruttato appieno le sue funzionalità. Quello che è certo è che rimarrà sempre uno dei modelli più iconici della casa coronata.
Per approfondire:
- Sfoglia il catalogo dell’Asta 9 – Collezione Salmoiraghi
- Leggi l’articolo dedicato al Patek Philippe Nautilus